Spesso si pensa che per curare una banale influenza occorra assumere antibiotici. Questi farmaci in realtà sono essenziali per molte infezioni, uccidono i batteri e ne inibiscono la diffusione ma non sempre sono indispensabili.
In Italia negli ultimi tempi è in aumento l’assunzione di antibiotici, considerati i migliori alleati della salute per la cura di alcune patologie. Ciò però sta determinando un aumento dei casi di resistenza antibiotica proprio per il loro largo abuso. Diventa quindi importante sapere quando è giusto ricorrere a questi medicinali e quando invece si possono rivelare inutili, se non persino dannosi.
A conferma di ciò, l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, suggerisce alcune regole fondamentali per un uso corretto e consapevole degli antibiotici:
- Gli antibiotici curano le infezioni da batteri e non virus e vanno assunti soltanto su prescrizione medica.
- Una volta cominciata la terapia antibiotica, affinché abbia efficacia, deve essere portata a termine come da prescrizione medica. La sospensione precoce della cura uccide solo i batteri più deboli e seleziona quelli più forti.
- Una terapia efficace prevede il rispetto rigoroso del dosaggio prescritto dal medico e secondo le modalità descritte. Importante è infatti assumere il farmaco alla stessa ora.
Quando l’assunzione di un antibiotico è necessaria?
Gli antibiotici solitamente vengono somministrati per curare le malattie provocate dalle oltre 200 specie di batteri patogeni (cistite, tonsillite con placche e febbre, polmonite, forti otiti, ecc…). La lista di antibiotici disponibili è lunga e ha più di una classificazione. Ciascuno ha uno spettro d’azione costituito da quei batteri che reagiscono positivamente al farmaco. Ne esistono anche ad ampio spettro, con un’azione che si estende alla maggior parte dei batteri gram-positivi e gram-negativi, rickettsie, clamidie, spirochete e protozoi. Vengono inoltre consigliati in via preventiva da dentisti e chirurghi in casi di intervento, per evitare complicazioni post operatorie. Il farmaco è quasi sempre prescritto per via orale (capsule per gli adulti, sciroppo per ragazzi e bambini), specificando la durata della cura, di solito non inferiore ai tre-cinque giorni.
L’assunzione di antibiotica si rivela inutile nei casi di infezioni di origine virale come l’influenza o il raffreddore.
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